preludio caldo
nei viali ricamati
bianco dicembre
Patrizia Portoghese

Cammino lungo il sentiero
che mi ha condotta fin qui,
tra ruderi e nuovi mattoni.
Le cicatrici s’appellano ora
alla preghiera del giorno prima,
orma su orma a sperare.
La mia croce mi protegge
anche se a volte non lo noto,
dispero e sorrido
perché non ci sarà mai
quell’ultima nuvola
ad ottenebrare il cielo.
La vita è troppo breve
e gli anni di questo calvario mentale
sono più che sufficienti, forse troppi.
E’ la mia preghiera del giorno prima
briciola e luce di quest’oggi d’attesa,
finirà un’altra era,
pellegrinaggio di speranza
verso un futuro seppur più breve
certo e migliore.
®Patrizia Portoghese
Sui sentieri dell'anima... di Patrizia Portoghese
L’amore mancato
ingannato
vilipeso.
L’amore malnutrito
rifiutato
offeso.
L’amore tradito
bugiardo
schiaffeggiato.
L’amore atteso
perduto
umiliato.
L’amore usato
strangolato
giustiziato.
L’amore affamato
condannato
ucciso.
L’amore malato
arreso
vomitato.
[Nella perdizione
vagherà
chi
di tanto
si è macchiato]
©Patrizia Portoghese

“Quando la notte si dimentica del giorno e il silenzio diventa protagonista, si accende il desiderio di rinascere non più in una lacrima infinita”
Patrizia Portoghese

Passo dopo passo
al centro e ai lati della vita
in tutte le parti del mio cuore.
Cosa posso farci?
Invecchio con ancora un’esistenza
da vivere, fatta di pane e di gocce di luna,
di chitarre appese all’aria canterina.
Dentro i miei occhi
scintilla il passato come sabbia finita
dentro una clessidra arrugginita, ma ancora respiro.
Quel respiro che si fa anima e canto
azzurro e pelle di cielo, fresco e terra.
Vorrei volare
e stare di spalle coricata
tra linee di mare e di cielo,
nei tramonti arancio di montagna
in mezzo a un campo di girasoli.
Voltandomi solo una volta,
per perdermi in questo nuovo futuro
più breve, di certo. Più intenso indubbiamente.
[Da molto tempo aspettavo
e ora sono forte e fragile come il legno e l’acino
cammino in questa stagione di cristallo
passo dopo passo]
Ai miei sessant’anni
20 luglio 2021
©Patrizia Portoghese

Un’Icona del nostro tempo ci ha lasciati.
È morta Raffaella Carrà.
Se n’è andata la Regina della storia della televisione, del varietà, della musica, della cultura di questo Paese. Chi di noi non ha canticchiato una delle sue canzoni, chi non ha riso trascinato dalla sua irresistibile risata. Il 18 giugno aveva compiuto 78 anni.
Una perdita enorme e incolmabile. Resterà nella nostra memoria.
‘La mia carriera è stato un continuo sorprendermi, e questo è il massimo: gioire di una piccola o di una grande cosa significa vivere.‘
Raffaella Carrà

La più bella stella è caduta.
Ci lascia Carla Fracci, una o forse la più brava ballerina classica del mondo, un angelo senza ali che era anche una grande Donna.
La sua eleganza e personalità indiscusse sono e resteranno baluardo della cultura italiana e mondiale.
Ora danzerà in eterno con i suoi simili, gli angeli.
“La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza”.
Carla Fracci
Un anno e mezzo fa ho iniziato a dipingere e circa un mese fa, senza immaginare, ho realizzato questo quadro a Lei dedicato.
Riposa in pace eterna bellezza.

Patrizia Portoghese

Ci lascia un altro Grande Artista Italiano.
Franco Battiato, musicista, scrittore, poeta, pittore, regista, insomma, artista a tutto tondo.
E’ stato soprattutto un innovatore della musica italiana.
Ha attraversato tutti i generi, iniziando con il rock progressivo e sperimentale, sublimato nell’album “Fetus” passando al cosiddetto “pop colto” del segmento successivo e dando vita ad album che hanno un posto d’onore nella storia della musica italiana: “L’era del cinghiale bianco”, “Patriots”, “La voce del padrone”. E ancora: “Orizzonti Perduti”, “Mondi lontanissimi”. Nel 1996 “L’imboscata” contiene uno dei brani che segnerà la seconda parte della sua carriera.
“La cura”, frutto del breve sodalizio con il filosofo Manlio Sgalambro, resta e resterà tra le più belle canzoni d’amore di ogni tempo.

Ho raccontato di lune bianche
ho raccontato di soli ardenti
nelle metafore più lucenti.
Incline da sempre alla tenerezza
ho aspettato che un tuo bacio
mi chiudesse all’improvviso la bocca.
Ho ascoltato le lacrime degli angeli
che chiedevano sorrisi ai miei occhi
troppo belli per morire nella notte.
Troppo belli per non vivere più
e nel sogno rigenerato ho trovato
rime baciate dalle amiche stelle.
Ascolto e racconto ciò che vedo
fuori e dentro la mia anima di donna
graffiata e amata da questa vita.
Questa vita ascoltata e raccontata
per amare e vivere una volta di più.
Patrizia Portoghese
“Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata.”
Milva


Ma quanto sei bella
aruffata co la pioggia
abbronzata cor solleone
Roma che ‘nsegui li secoli
come se fussero
regazzini appena nati.
E quanno m’appari la matina
solleticando l’occhi
co quer célo birichino
proprio me vié na voja
de scappà lungo er fiume.
Raccoje le prime luci
e regalalle ar primo che passa
e gridà forte ‘io so de Roma!’.
Le campane soneno forte
quelle de ste cento chiese
lungo er corso affollato
che porta al Marco Aurelio.
Poi me guardo ‘ntorno
e me perdo drento ‘n vicolo
che me pare d’esse ar tempo
de l’imperatori e Cesare me saluta
Ave Giunone! Ma si! Ho sbajato portone!
Più avanti sotto n’arco de granito
arto che pare ‘n gigante
ce sta ‘na folla urlante
cori cori c’ariva er gladiatore!
Quanta storia Roma mia
che pè ricontalla tutta
ce vorebbe ‘n’antro secolo
ma me fermo qui e solo ‘na cosa penzo
e dar core m’esce così…
Quanto sei bella! Nisuna è come te!
Patrizia Portoghese

Orizzonti e vita nuova
trovati immersi, in un oceano di lacrime
proprio sotto gli ultimi granelli di sabbia.
Tra le fiamme azzurre
di crepuscoli e solitudini non cercati.
Gira la ruota della vita
converge in un fulcro nuovo
vestito di un magnetico indaco.
Pieni questi orizzonti!
Piena questa vita nuova!
Soccombe il resto
che in nero uccise la mia essenza
nata di creatività e di sogni .
Un cuore di vento bussa alla mia porta
e l’orchestra sommerge e innalza la parola.
Sorrisi in quest’onda di gioia
tingono le perle d’amaranto e tutto…
Tutto diventa orizzonte e vita nuova.
©Patrizia Portoghese
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