Tu che della purezza sei l’emblema
del peccato non conosci il nome.
Tu che hai raccolto dell’Angelo
il divino messaggio dell’Annunciazione.
Tu che hai raccolto le lacrime
d’un Figlio sublimato dal vero Amore.
Tu che hai toccato con candide mani
il Volto di Gesù in una mangiatoia
e accarezzato le sue ferite sulla Croce.
Tu Immacolata Concezione
Regina della pace al di là dell’universo
a salire i gradini che portano all’eterno.
Tu che hai sofferto ed hai compreso
dell’umanità e il mistero percepito.
Conduci per mano e avvolgi col tuo sguardo
nella profondità dei tuoi occhi il miracolo.
Tu Immacolata non conosci il pentimento
nella vastità del cielo stendi il tuo velo,
a schermare l’attrito tra il bene e il male
ché l’uomo non fa discernimento.
Affonda l’Amor Tuo nei cuori sofferenti
nel sollievo la gioia di quel sorriso
che solo Tu Immacolata puoi disegnare
con la punta d’una speciale Stella
a indicar la via più giusta verso la Santità.
©Patrizia Portoghese
Un piccolo gioiello da custodire gelosamente per le generazioni presenti ma soprattutto per quelle future. Un film che andrebbe proiettato in tutte le scuole medie e superiori.
Un film con una leggerezza poetica unica, forse da paragonare alla Vita è bella. Non sono una critica cinematografica, ci mancherebbe.
Il film arriva al cuore e questo mi basta. Il bianco e nero che sottolinea perfettamente l’epoca e il dramma di quell’epoca, nonostante la guerra fosse finita, la violenza che grazie all’abilità della regista s’immagina e quasi non si vede… Il messaggio forte e universale del finale inaspettato. Lei (la protagonista) forse continuerà ad essere maltrattata, ma un grande passo è stato fatto.
Dimenticavo la bellissima scelta delle canzoni per la colonna sonora ad iniziare da uno dei miei cantautori preferiti, Fabio Concato, per finire con il grande Daniele Silvestri.
Ho scritto di getto.
Per i pochi che non sono andati, correte a vederlo.
P.P.
L’efferato femminicidio di Giulia è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il patriarcato è esistito, esiste e esisterà sempre, fino a quando i maschi non saranno definitivamente educati al rispetto dell’altra.
Sono nata nel 1961 ed ho vissuto come molte di noi le imposizioni di un padre che a sua volta era vissuto in una famiglia fortemente patriarcale.
Mia madre si sposò nel 1959, dopo appena nove mesi di conoscenza (allora consuetudine diffusa) e aveva appena iniziato a lavorare, un bel lavoro. Consegnò, felice, le bomboniere, nel suo ambito lavorativo e il giorno dopo la licenziarono.
Restò così relegata nella famiglia e non ebbe più possibilità di cercare un altro lavoro. Ha fatto la mamma e la moglie, con tutti i limiti di una donna con le ali tarpate. Poi c’è la mia storia e qui anche c’è da raccontare, forse lo farò. Io alla fine ho messo le ali, questo si.
Ciao Mamma
P.P.
I bambini non si toccano!
Lascio l’estate
un mare che è sempre quieto
e mi riconduce all’inverno.
Il caldo di un abbraccio
e una trapunta di stelle
dove germina l’affetto
di una carezza promessa.
Mantenuta nel sorriso
sul tuo petto, albero
che di me fai foglia sempreverde.
Accolgo la nuova stagione
e mi accoccolo nel nido
dove il viaggio è appena iniziato.
Patrizia Portoghese
Una notizia inaspettata e dolorosa, speravo fosse una fake news.
Il giornalista che più apprezzavo nel panorama degli ultimi trent’anni, almeno.
Uno dei migliori che poteva dare ancora molto. Un Signore nella conduzione dei suoi programmi, in particolare Atlantide che seguivo con molto interesse. Per me un rito tutti i mercoledì seguire le sue indagini giornalistiche sui temi e sugli accadimenti più nefasti del nostro paese.
Mancherà il suo modo intelligente di porsi, mancherà la sua eleganza nella postura che assumeva e poi la sua voce inconfondibile.
Si, mancherà.
Fai buon viaggio Andrea.
R.i.p.
Patrizia Portoghese
Un calamaio d’acqua e sole
dove intingere la mia piuma di luce
nella coerenza distratta delle parole.
Toccando il cuore a volte…
Mi danza e ribolle di rosso e argento
nel momento della verità si scopre il velo,
scomposto tra le pieghe di questa vita.
Ma ad ogni evento il suo lustro
la sua voglia di viaggiare nel vento
tra i roseti di dicembre ancora in fiore
che dolcemente affiancheranno
i nostri passi al di là dell’inverno.
L’ultima neve era grigiastra
ora prevedo fiocchi di nuvole bianche
mentre intingo la mia piuma di luce
in un calamaio d’acqua e sole
dove sono annegati i pianti
dove riaffiora eccelso questo nuovo amore.
Patrizia Portoghese
” Più regista di #Troisi, meno colto di #Benigni, più scorretto di #Verdone, Francesco #Nuti ha segnato la coscienza della commedia anni ’80. Giovane, la forza di una meteora lanciata verso l’(auto)distruzione, ha attraversato senza filtri il decennio più pop del nostro cinema. Non amava fare promozione e non aveva un agente, non firmava esclusive, si incazzava, litigava, beveva mentre il resto del mondo tirava cocaina, preferiva i fumetti ai libri, si innamorava e veniva regolarmente lasciato. Scriveva cose bellissime, tratte dalla sua vita. E le girava con mano d’autore. Nell’Italia ubriaca di #craxismo fu il primo, nell’epica scena del telaio impazzito di Madonna che silenzio c’è stasera, a prevedere la crisi dei giovani che sarebbero diventati bamboccioni.
Ultimo coraggioso outsider di una commedia all’italiana sprofondata nel conformismo personaggista, Francesco Nuti è oggi ostaggio di una malattia che gli impedisce di parlare. Un grandissimo autore, che Fabrique ha il coraggio di chiamare col suo nome: icona. (Web)
Solitudine
a lunghi passi fiochi
certo è l’eden
Patrizia Portoghese
La strage infinita…
Sui sentieri dell'anima... di Patrizia Portoghese
L’ennesimo femminicidio in concomitanza con La Giornata Mondiale contro La Violenza sulle Donne.
Ana Maria Lacramioara Di Piazza di 30 anni ed incinta, è stata uccisa, da Antonino Borgia, 51, imprenditore, sposato, con cui aveva una relazione.
Antonino Borgia l’ha massacrata senza dubitare, ha ammazzato lei e la creatura (anche sua) che aveva in grembo.
Finirà mai questa mattanza?
Uccidimi
so che lo farai
non sei degno di accarezzare
quel fiore che cresce dentro di me.
Prima picchiami
so che ne sarai capace
sei degno di tutto l’orrore
quel sangue macchierà il tuo corpo.
Non sei uomo
solo l’ombra che trafigge
quella porta chiusa chiamata inferno.
Uccidimi
prendi il collo tra le mani
e stringi, stringi forte con tutto il fiato!
Ora io sono
e tu non sei più
mio carnefice, tu sei ucciso dal male
ucciso da te stesso e da lì mai fuggire potrai.
Scendono gocce
di pianto…
View original post 29 altre parole
La fonte meravigliosa
E’ meravigliosa la fonte
che abbevera la mia esistenza
è un dialogo continuo
tra il verde e il mio sorriso.
Le strade che ampie
svoltano nei giardini del silenzio,
dove si posa la tortora
alla ricerca del suo sposo.
Dove la tranquillità
è un messaggio credibile
perché cercata e conquistata,
in un labirinto pieno di ostacoli.
Di trame avvolte nella nebbia
e in un groviglio di fili di marmo.
Il tutto capovolto e distrutto,
dalla costanza raggomitolata
nelle vene colme di lacrime.
Esiste la fonte meravigliosa
incatenata alle aspettative,
al giorno che si fa notte.
Vicino al nido delle farfalle
da dove fuoriesce quel destino
colorato dalla voglia d’orizzonte.
Sul sagrato della mia vita
l’aiuola è fiorita con la speranza,
germoglia continuamente
l’acqua della fonte la nutrirà ancora.
Patrizia Portoghese
La parola felicità ha molti significati che spesso non coincidono con la parola stessa
Patrizia Portoghese
Commenti recenti