Vi presento il mio libro ‘Scrivere per amore’. Il mio piccolo sogno avverato, la mia conquista, il mio librarmi al di là delle nuvole, i miei passi le cui orme rimangono impresse su quei sentieri dell’anima… Che continuerò a seguire per sempre.
Il libro contiene 80 poesie, una piccola parte della mia poetica. Una prova del mio sentire, del mio scrivere per amore.
La prefazione è lo specchio di ciò che troverete tra i miei versi. Un grazie speciale alla giornalista d’arte e spettacolo Laura Larcan.
Il libro è dedicato a mio nonno, angelo che m’accompagna da sempre.
PREMIO DI POESIA LEANDRO POLVERINI
LA SILLOGE SCRIVERE PER AMORE ha ricevuto
l’assegnazione del 2° posto assoluto
La casa Editrice Il Rovescio ha chiuso i battenti.
Chi vuole copia del mio libro Scrivere per amore, scriva a patrizia.portoghese@gmail.com. Ho solo pochissime copie.
Patrizia Portoghese è romana (nata nel 1961), dichiara di essere conosciuta con il nome di Pattyrose, di essere madre felice, di scrivere da tempo, di avere preso l’amore per la scrittura dal nonno Settimio, cui dedica Scrivere per amore, raccolta di poesie che adesso ha deciso di “farle volare”. Laura Larcan, scrive nella prefazione, che l’Autrice scandaglia l’animo suo, con realismo e spudorata genuinità di espressione ne esprime sentimenti nelle passioni e nei turbamenti, rivelandosi nella sua autenticità.
Le sue sono poesie pluritematiche, dai versi ampi e vari, in strofe o a tutto fiato; armoniosi. Apre con l’eponima: “Scrivo per amore per quello vero/ che si ruba ad un cuore innamorato/ per non serbarlo più nell’animo.”. Nella successiva afferma che la tranquillità è “Dei sogni messaggera/ accompagna la mia sera,/ tra pensieri poetici/ riflessioni incalzanti.” (pag. 10). “Voglio la mia poesia/ raccontare/ come meglio so fare.” (11).
Nel suo mondo interiore troviamo più volte il nonno con il quale giocava a scacchi; Lei che si descrive con i “boccoli castani”. Intende attimi d’amore, il suo cuore palpita, in attesa di un segno d’amore, desiderosa di un abbraccio, di un bacio, sentirsi amata dagli occhi dentro di lei, sentire la vita come un soffio e desiderare di eternarsi in un grande amore e affetti, sognare come Peter Pan, considerare tutti i bambini del mondo come figli propri. Troviamo pure il pathos per bambini “Mai arrivati…” (24), poesie piene di sentimento. Troviamo la sua piccina, che ha raggiunto i diciotto anni, suo figlio Marcello. In una sorta di osmosi madre-figlia, la Poetessa divenuta madre si specchia nella figlia e si riverbera nella madre; ricorda il nonno suonare il clarinetto nella banda dell’Arma (79). Rinnova la tenerezza verso i bambini, che imparano le prime parole, a scrivere ‘mamma’ suscitando emozioni. “La gente non sa/ più cosa fa.” (35). Esorta le donne ad essere protagoniste del proprio destino, togliere il velo dal viso (a zia Enrica e Laura). Il suo sogno “Un modo fatto solo d’amore.” (41). Molti sono i versi che andrebbero annotati, come anche questi seguenti: “Uno sguardo… In un lampo/ è nato un sorriso.” (all’amica poetessa Tiziana Curti).
Patrizia Portoghese guarda il cielo le costellazioni, va oltre, lascia la mano scrivere da sola, prendere dallo scrigno i sogni, le onde del mare, la luna. Lascia che Pattyrose si metta a Scrivere per amore, sia unisca ai poeti per allontanarsi dalle sofferenze del mondo, sperando un giorno di piangere lacrime di gioia. La sua voce è conversevole, fiduciosa: “Il dolore passa cicatrizza,/ rimane solo gioia senza mestizia./ quella gioia d’amore/ che leggo oggi negli occhi di tua figlia. Occhi di cerbiatto com’erano i tuoi.” (dedicata ad Annette). Si rivolge a ‘L’angelo Azzurro’ “mentre tu canti ancora…/ Ich bin die fesche Lola” (53).
Fantastica di elfi, fate e ninfe, una farfalla e un merlo; quanto vorrebbe sognare! Innamorata dei colori del cielo. “La poesia è come/ un battito d’ali,/ sfiora il cuore.” (57). E la Poetessa vola: sente il dolore per la perdita di una bimba e della sua madre (dedicata a Lucy); sogna di ballare un valzer; sorvola l’ Africa (in nota dedicata allo zio Carlo). Sente il contatto della pelle, il profumo della persona amata; dichiara che il suo colore è il blu del manto della Madonna. “Restituire un sorriso/ una carezza perduta.” ai bambini. Chiama i missionari caritatevoli angeli di Dio che combattono a mani giunte. Si rimette alla sua poesia, non è mai troppo tardi sembra dire.
“Il meccanismo psichico di Patrizia Portoghese è atto volitivo di creazione laddove il suo rapporto con la realtà è mediato da intrusioni epifaniche di memoria dolce parentale. Nel corpus complessivo della sua opera navighiamo sopra i flutti della sublimazione, del delirio confuso di amorosi sensi, della concretezza fisica di un soffitto fatto di stelle. Talché le pulsioni primitive di Patrizia Portoghese vengono trasformate in istanze di ordine superiore in un itinerario intrapsichico di salvezza a portata di mano di una limpida e spudorata genuinità di rivelarsi nel profondo.”*
Tito Cauchi
*Motivazione ottenuta al Premio Nazionale 2011, Poesia Edita Leandro Polverini – Anzio, all’assegnazione del 2° posto assoluto. (NdA)
Patrizia Portoghese è una “poetessa sognatrice”. Si definisce lei stessa così tra i versi della sua “Scrivere per amore”. Ma non lo è in modo romantico o cortese o mistico, non usa le parole per costruire viaggi visionari al di là di una realtà tangibile.
I sogni dell’autrice sono coraggiose indagini nelle pieghe emotive – e non volubili – di una donna. I suoi versi, tutt’altro che carezzevoli e confortanti, scavano con maestria e audacia nell’intimità sentimentale della sua persona. Non altro che una donna lucida e temprata, sentimentale e malinconica, vitale e risoluta. Cacciatrice tenera di verità da confessare.
I sogni di Patrizia conquistano la forza prorompente di un’indagine nel labirinto della psiche, da cui non si sfugge. Non c’è menzogna, non c’è filtro, non c’è velo, nè maschera. Ma soprattutto, non c’è l’aura della fantasia mistificatrice.
Ma c’è l’incanto autentico di una confessione, di una dichiarazione d’amore ma anche di rabbia, c’è la tracotanza di una sfida, c’è la morbidezza di un ricordo o di una fugace meraviglia, anche solo per una “lacrima di luce” o per “un bicchiere di latte caldo/fumante lì compagno dell’insonnia”. C’è il calore di un’immagine come per l’amata scacchiera “fantastica e gioco con te nonno/ accarezzo la torre e poi quell’anonino pedone”.
I sogni di Patrizia Portoghese possono anche infrangersi e annegare con “ineluttabile violenza” in “un mare di lacrime”, come grida in “Pugni al cielo”. Nei sogni c’è limpida e spudorata la genuinità di rivelarsi nel profondo, di sviscerare tutte le proprie emozioni, di assecondare i turbamenti, di gridare le frustrazioni, di sfogare le ire e i rimpianti, di curare le delusioni, di piangere i disagi e i dolori, di evocare le risate e cantare le primavere.
I sogni diventano i sentieri febbricitanti e languidi della sua poesia che affronta con trepidazione pura e totale. Come quando scrive “sui sentieri dell’anima/ m’incammino da sola/ senza alcun timore”. Ne emerge così la donna più autentica, in solitaria confidenza col suo cuore, a scrutare ogni minimo impulso della sua indole, a scandagliare senza remore e con fierezza le giravolte della sua esistenza. Solo apparentemente quieta e silenziosa. In verità “forte come chi sa cosa vuole” (Sei ancora in tempo).
Eccola, allora, la poetessa che “scrive per amore per quello vero/ che si ruba ad un cuore innamorato/ per non serbarlo più nel’animo”. Che scrive per “l’amica del cuore…roccia granitica alla quale m’aggrappo con tutta la forza”.
Che scrive per i “bambini luce del mondo”, mai stanca di scrutare l’orizzonte dell’attualità contemporanea affogata di “tragedie quotidiane”. Che scrive per la passione di un “magico incanto dei sensi/ annebbiati dal vapore/ la tua pelle sulla mia”. Che scrive per la rabbia di un amore incontenibile che scivola via.
Che scrive per il suo essere “una donna normale/ nel cuore sensibile/ di luna vestita,/ dal sole scaldata”.
Che scrive perchè ha bisogno di farlo, perchè è la sua droga, perchè è il suo riscatto, è la sua delizia. Il suo sentirsi al mondo, illuminata dal gioco erratico e magico delle parole. Finalmente, è lei.
Laura Larcan
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Roberto Alessandrini
Carissima Patrizia,
volevo comunicarti che ho letto il tuo libro “Scrivere per amore” e mi piaciuto molto!! Le poesie che mi hanno emozionato di più sono “Lacrima di luce”, “Le ali degli angeli”, “Nel cuore di una donna”, “Quella stella”, “In punta di piedi” e tante altre….
Complimenti per la tua opera!! In bocca al lupo! Roby.
Grazie di cuore Roberto!