Lingue di fuoco ti hanno arsa,

l’abominio è stato di nuovo compiuto

perché vivere e decidere è una scala troppo ripida

per un uomo sputato per errore su questa terra.

 

Arsa tra le fiamme

uccisa dal possesso e dal non amore

vinta dalla ferocia e dall’indifferenza

malattie che urgono essere curate

in questo mondo che gira con inerzia.

 

Non è destino Sara

che il tuo bel nome suoni

in anagramma che del suono è afono

è dolce e sacro e non si accende con il fuoco.

 

Si accende di bellezza amore bello

quale tu sei e sempre sarai,

principessa della luce e dell’eterno.

 

Che possa trovare pace

la madre che ti portò alla vita

e che  cammina al buio nella tua stanza.

 

Che possa soccombere

masticando polvere e sangue

chi ti ha privato della luce di vita .

 

Che possa la gente

trovare la giusta strada per la pietà

e non si lasci trasportare dall’apatia

in una terra intrisa di paura e ipocrisia.

 

 

2 Comments on “ARSA (A Sara)

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