Costretta nell’angoscia
nell’arrotolarsi delle pene passate
ricurva sulle pergamene
a cercare appigli contro le nefandezze.
La separazione
un lutto incontrovertibile
che anela non alla sconfitta
ma alla giusta dimensione del bene.
Se c’è stato ed è quantificabile
bisogna contare tutti gli inizi
e appuntare alle pareti chiodi
a sostenere l’imponderabile.
Buca il solstizio d’estate
quell’ultimo incontro
che non sarà mai il primo
e che non nuocerà alle abitudini.
E’ dolce il ricordo di quel primo bacio
nottetempo di fronte al mare,
così come terribile
il primo schiaffo a cingermi il viso.
Costretta a regalarmi
quei ricordi che sostano
tra il buio dei recenti anni e il sole,
quel sole fatto di allegria e giovinezza.
Tutto si conclude
sempre e ad ogni ora
passa tra un frinire e l’altro di cicale,
l’ultimo atto di un percorso
che comunque vada non avrà mai fine.
Lotterò, ricordalo!
Amore perso, amore dilaniato
nelle pieghe di un dolore troppo grande
nell’ipocrisia di un colore sbiadito.
La vita ha mostrato il conto
poi ci ha offerto un nuovo cesto di rose,
belle e profumate
godiamole a parità di scelta
che non è la stessa tra un sorriso vero
e una vigliacca mano che sventola sulla pelle.
Costretta a combattere
senza averne voglia e contezza
per far del mio l’unica certezza.
Amore perso, amore dilaniato
costretto in pergamene di nessun rimpianto.
©Patrizia Portoghese
L’ha ribloggato su Sui sentieri dell'anima… di Pattyrosee ha commentato:
Costretta a combattere…