L’ho vista camminare piano
trascinare una valigia con una mano
e nell’altra, un pugno d’amore.
Aveva un velo agli occhi, le sue speranze vane
aveva un morso al cuore, e pensieri assurdi
una vita, sul bordo del marciapiedi
che scivolava sola come foglia morta sull’ acqua
nella mente un mondo, un sogno, libertà…
Erano silenziosi i suoi pensieri
molti la guardavano al passaggio, aveva un bel sorriso
ma, non sorrideva mai…
Oggi, l’ho vista ancora
la sua valigia nella mano, nell’altra una sigaretta
nessun morso al cuore
sembrava, nemmeno più pensasse
camminava piano
la sua vita non era al bordo del marciapiedi
lei, ci camminava sopra, calpestava il suo mondo
cuore e sogni ogni speranza
anche, la sua libertà!
L’ho vista, sì
l’ho vista piangere…
Giusy Carofiglio
Tutti i diritti riservati
Nasce a bari L’ 8 ottobre 1970.
Risiede a Grottaglie, piccola cittadina del tarantino. All’età di 12 anni scrive la sua prima poesia e così incomincia la sua storia…
La poesia raccoglie lo stile di Giusy. Comune radice del sentimento, come in questa lirica portavoce della sofferenza e della solitudine della donna.Voce, poesia, parole sulla libertà. Tema importante … distillato dell’animo femminile. Perché la donna ha molto da dire. Il paradosso a volte è un emblema di saggezza, come la metafora, fonte di conoscenza, perché la cultura non tradisce mai il senso educativo di alcune parole. E la donna piange, si piange.(Pattyrose)
Spesso un incontro diventa una rivelazione, una rivelazione di noi stessi perchè in fondo proviamo tutti le stesse emozioni, soffriamo tutti per gli stessi dolori.
Proprio così, concordo. Grazie del passaggio Marcello!