
Curve di pietra
e un rettilineo d’argilla
a cavallo tra il giusto e il nonsenso.
Paratie d’acciaio
e nella mente cancelli chiusi
nei riverberi di un fiume d’argento.
Gli occhi vagano
tra le ciglia bagnate
nello sconforto più profondo
alla ricerca di strade percorribili.
Le tempeste nel cuore
ronzano come api nell’alveare
pronte a cessare ogni guerriglia
perché l’esistenza trovi il giusto canto
ogni giorno, per ogni sofferenza patita.
Patrizia Portoghese
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