Nella vastità del parco
ai margini di una pista da ballo
la panchina ricorda le grida festose,
l’estate che dava il passo all’autunno.
Con le foglie piegate
nei cammini svelti della gente
e le risa a perdifiato dei bambini,
nell’evoluzione delle giornate.
La Panchina aspetta
i sussulti di due amanti
e le parole d’amore agghindate a festa,
il dondolio dei rami strapazzati dal vento.
Quanto può far felice
questo ricordare d’archi e frecce scoccate,
di luce e tenebre da nascondersi al di sotto
e contare che anche l’ultimo tramonto sia andato.
Li vedo quei due abbracciati
capelli bianchi e mano nella mano,
raccontarsi quello che è stato
e colorare il cielo con una lacrima e un cenno del capo.
Basta una panchina
lì ai margini di una pista da ballo
anche se inventata
narra le gesta e le realtà del mondo.
[Se la fantasia potesse
elencare le infinite volontà dell’uomo,
il crepuscolo darebbe di sguincio
un’ultima possibilità di rinascere.
Perché no, da un refolo di pensiero
da una memoria, da una panchina]
©Patrizia Portoghese
L’ha ribloggato su Sui sentieri dell'anima… di Pattyrosee ha commentato:
[Se la fantasia potesse
elencare le infinite volontà dell’uomo,
il crepuscolo darebbe di sguincio
un’ultima possibilità di rinascere.
Perché no, da un refolo di pensiero
da una memoria, da una panchina]
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