Non ho potuto fare a meno di iniziare a leggere le poesie di Carla Staffieri da quella che dà il titolo a questa sua nuova raccolta . Un titolo dolcissimo ‘ Come me le primule’. Le primule, fiori che preannunciano la primavera, dai colori acquerellati. Così è l’animo di questa poetessa, in cerca della sua primavera, della sua stagione più bella che l’ha vista fiorire nell’arte della poesia. “Son tornate a sbocciare le primule/sopite sotto la terra fredda/di questo lungo inverno”– Mi sono affezionata immediatamente a questa lirica, quasi mi appartenesse. Lì dove leggo la ricerca della forza e della combattività di una donna. ”Son forti e combattive come me/ desiderio di rallegrare un davanzale/voglia di sole e calore, come me le primule.- E’ una raccolta concentrata sulla volontà di comunicare richiami ai valori della famiglia, nei ricordi, nella ricerca delle risposte ai perché della vita. “e nel vecchio, grande camino/ bolliva il calderone/l’intera famiglia attorno/ a spellare patate/ a sbucciare castagne. – In questa strofa si sente il profumo delle vecchie tradizioni, della sana vita di un tempo. Ci si sente protagonisti leggendo le liriche, chi di noi non serba nel cuore l’odore dei bei momenti passati, l’aria di un paese lontano nella memoria, di una casa che ci accolse nel suo calore.
La nostra autrice non pone limiti al suo poetare, ci racconta del suo amore di madre, dipingendo in versi reminiscenze ludiche “ Ci son camere/nelle nostre case/ che rimarranno sempre camerette/ i sogni di bimbi poi adolescenti/rotolati sul cuscino/ a volte interrotti da incubi.- Così come nella poesia ‘Ci racconteremo’, una nenia dolce, quasi una preghiera alla figlia, qui ho dato una lacrima, come ogni mamma… “ Ti racconterò /quando anche tu sarai mamma/di come una mamma protegge per una vita/i suoi cuccioli anche quando sono grandi.- Il senso materno impera anche in altre liriche di elevato spessore umano e poetico. Ci sono sentimenti che Carla Staffieri esplora con mente sapiente, affina l’elettiva predisposizione al sociale offrendo spunti al lettore per riflettere. Conscia della sua pluriennale esperienza lavorativa a contatto con i bambini, con la gioia e con il dolore. Carla lavora da anni come infermiera pediatrica e svolge il suo servizio a bordo delle autoambulanze del Primo Soccorso dell ‘Ospedale Bambin Gesù a Palidoro e la conoscenza di alcuni aspetti legati alla vita non sempre rosea dei bambini la rende di certo più sensibile.
Si scrive poesia perché la poesia aiuta a vivere, aiuta a riscoprire i lati nascosti della nostra anima, troppo spesso tralasciati in un angolo buio. Quelli che non sapevamo nemmeno di avere. Usciti prepotentemente in seguito ad avvenimenti dolorosi o gioiosi. Ascoltiamo queste liriche impregnate di verità assolute, carnali. Non di meno infatti ritroviamo Carla a fare i conti con l’amore e se ne trae un sunto magnifico leggendo le poesie ‘In questa parte del mio cuore’ e ‘Il mio amante segreto’-
Una piccola riflessione merita la parte del libro dedicata alla luna. Io stessa estimatrice di questa musa che perenne ispira i poeti di ogni tempo. Le metafore si susseguono e Carla ne fa bagaglio umano “ abbiamo tutti visto una grande luna/ ieri, svoltando la strada prima dell’alba/ grande, in mostra la facciona di luce color crema/un po’ accigliata e perplessa un alone sfumato intorno.- E’ un approdo benevolo questo pianeta che incanta e lascia comunque la sua luce diafana di mistero. ’Tu che dicono influenzi le maree/luna credo tu voglia dirci qualcosa ancora… .-
Le assonanze e le allitterazioni spesso frequenti rendono musicale il verso di Carla, si vola letteralmente tra le strofe, quasi si volesse trovare alla fine sollievo nelle chiuse. “ma non sarò mai sola e se solo pensassi/darei voce alle pagine che vogliono parlare/e raccontare o gridare di solitudini e storie/di viaggi con le gambe o con la mente/amori e rancori, vite vissute in pieno/ di gente come me che reinventa la vita/e riconquista se stessa.- Questa poesia racchiude l’essenza vitale di questa poetessa. Dedita alla sua passione per l’arte poetica che l’ha elevata nell’animo e nel cuore. La poesia le ha dato la spinta per acquisire un’autostima, necessaria al benessere non solo fisico, ma soprattutto psicologico. La soddisfazione di emozionarsi e di emozionare, magia della comunicazione letteraria, della quale sono compartecipe scrivendo questa prefazione ed essendo io stessa poetessa nonché amica dell’autrice. Collaborare a tutto questo mi onora e mi riempie di gioia ed orgoglio.
Auguro a Carla di trasmettere e condividere ancora e sempre spazi e cieli della sua virtù poetica, così come una primula fiorisce sempre a primavera.
Prefazione di Patrizia Portoghese
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