Conobbi Patrizia nel 2011 e da subito mi colpirono gli occhi, prepotenti nella loro fisicità e nel contempo interdetti da cancellate di sofferenza.
Quando Patrizia mi ha coinvolta nella stesura della prefazione, la gioia si è mescolata ad un’ansia positiva, trovare nella sua poetica un fil rouge che mi tenesse per mano nel viaggio-scoperta della poetessa non si presentava compito facile; poi ho pensato all’epicentro della silloge… la donna, e allora è stata forte la convinzione di concentrarmi sulla tematica degli occhi, in generale specchio per l’anima, e, trattandosi di occhi femminili, ancor più alveo, fucina di universi.
Gli occhi delle donne sono un pozzo: misteriosi nella loro profondità, magari senza cielo, tranquilli o mossi da desideri. Patrizia ne attinge con movimenti garbati e ne fa versi sobri ed impalpabili, eppure presenti e consolatori, monete luccicanti e positive.
Danzami negli occhi/illumina il mio cuore/che già guarda oltre il davanzale.
Ecco, la positività, il fattor comune in questa silloge, è presente come un nucleo, quasi come una monade. Entità autosufficiente e quiescente nell’anima femminile, si sparpaglia come spora ed attende la scintilla di un contatto umano, che sia dell’amato piuttosto che dell’amica di infanzia, per deflagrare.
Che si tratti di personaggi noti o di donne comuni per Patrizia non fa differenza, curiosa con delicatezza negli scrigni del viso, certa che sempre troverà un ninnolo che lì è stato nascosto dalla timidezza, dall’incomprensione, dalla violenza.
Queste schegge cangianti vedono un appiglio nelle mani della poetessa e le eleggono portavoce di chiaroscuri e di speranza. Con la consapevolezza che donna non è solo un vanto/ma la forza prorompente d’un canto.
Veruska Vertuani
Chi è Veruska Vertuani
Dare voce ai gesti: è il punto fermo dei miei componimenti, la filosofia che mi sguscia dalla penna.
Sono consulente aziendale, ma nasco ballerina … poi danzatrice.
Dal 2008 spremo parole girovaghe in fazzoletti di spazio, per poi limarle ed incanalarle, solo apparentemente, in una direzione unica.
L’arte corporea è il fil – rouge dei miei scritti, che spesso raccontano le composizioni coreografiche che interpreto ed osservo interpretare.
La poesia per me è il tangibile e l’intangibile, è un corpo che mi calza addosso senza grinze ma è anche l’inciampare distratto dei miei sogni, il raccogliere e conservare bislacche tracce che essi lasciano lungo la strada dei giorni.
Ho ottenuto buoni piazzamenti in concorsi letterari anche a carattere internazionale e sono presente in numerose antologie edite, tra le altre, da Aletti e Giulio Perrone.
E’ attivo il mio blog http://www.sciabordarte.it, in cui è presente una sezione foto-poetica nata dalla collaborazione con il fotografo piemontese Paolo Pavan.
Sciabord’Arte è “immagini e poesie”. | I testi sono di Veruska e le immagini di Paolo
http://www.sciabordarte.it
La poesia scelta da me e interpretata da Veruska…
CRISTALLI DI ROSA
Anacronistico pensare
nata nel segno della luna
a piangere cristalli di stelle.
Si sollevano le onde
nell’alta marea della delusione
coprono ogni frammento.
Riemerge la schiuma
dei miei sogni infranti
e nuova rinasce.
Dai cumuli di sabbia
bagnati dall’indifferenza
il destino scolpisce
castelli d’immane bellezza.
Dove rosa dell’universo
non più persa nella notte
ma a fiorirmi nel cuore.
@Patrizia Portoghese alias Pattyrose
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Poesia finalista Concorso Nazionale “Speciale donna 2012″
L’intesa della donna con i vari contesti: ambientali, simbolici, psicologici, metafisici, tradotta in soddisfazione o in alcuni casi, condizionamenti.
Premiazione 8 marzo 2012
Un’emozione dopo l’altra, come mani golose di ciliegie. E camminare mano nella mano, noi due ciliegie unite da un picciolo che non teme intemperie. TVB