Videla

I crimini, come le virtù, sono le ricompense a sé stessi.

(George Farquhar)

L’ex dittatore argentino Jorge Videla, condannato all’ergastolo per la sanguinosa repressione avvenuta durante i cinque anni del suo regime, è morto all’età di 87 anni.

Videla è deceduto questa mattina nel carcere di Marcos Paz di Buenos Aires, dove scontava la pena. Generale dell’esercito, leader della giunta militare responsabile del golpe che depose Isabelita Peron, guidò l’Argentina durante la dittatura tra il 1976 e il 1981. Era stato condannato fra l’altro per il “furto di neonati” nell’ambito della tragedia dei desaparecidos: in carcere stava scontando due condanne all’ergastolo e una a 50 anni per crimini contro l’umanità, per l’assassinio e la tortura di 30.000 persone, molte delle quali rimasero “scomparse”, senza che si conoscesse la loro sorte.

Molti di loro, dopo lunghi periodi di detenzione e tortura, furono buttati in mare da aerei in volo. La condanna a 50 anni era per il furto sistematico dei figli delle donne incinte arrestate, lasciate in vita fino a poco dopo il parto. Circa 500 bambini furono dati in adozione ad altre famiglie: di questi ad oggi solo poco più di 100 sono stati ritrovati dai famigliari.

Lo stesso Videla confessò la repressione e l’uccisione di 7-8mila persone.

L’ex dittatore aveva avuto un malore ieri sera e non aveva voluto cenare, ha dichiarato alla stampa militare la moglie di un militare, Cecilia Pando. E’ morto per cause naturali.

La notizia è rimbalzata rapidamente su tutte le televisioni argentine: “E’ deceduto Videla, responsabile del genocidio” è uno dei primissimi titoli della tv di Buenos Aires. “Era l’ultimo dei dittatori ancora in vita ed era stato il leader della giunta militare responsabile del golpe, il 24 marzo del 1976, contro Isabel Peron, la vedova di Juan Domingo Peron”, ricorda un quotidiano locale.

Uno dei primi commenti è stato quello del Premio Nobel per la pace argentino Adolfo Pérez Esquivel, che per anni ha denunciato gli abusi della dittatura: “Ha passato la vita a provocare danni gravissimi, ed ha marchiato la vita del Paese”, ha detto a caldo l’attivista per i diritti umani. “La sua morte elimina la presenza fisica, ma non ciò che ha fatto al Paese”.

Subito dopo la leader delle nonne di Plaza de Mayo: “Un essere spregevole ha lasciato questo mondo”, ha detto all’emittente radiofonica Continental Estela de Carlotto. “Ha rivendicato tutti i suoi delitti e non si è mai pentito dei crimini commessi”, ha ricordato.

http://www.repubblica.it/esteri/2013/05/17/news/argentina_morto_ex_dittatore_videla-59005963/

Da poco ho scritto una poesia dedicata ai desaparecidos che ripropongo

Desaparecidos

Un fiume di parole
non basterebbe
per commemorare la sparizione.

-Desaparecidos-

Tragedia consumata
all’ombra delle mura
incastonate nella cattiveria.
Uomini e donne
bambini – nati per non morire –
Strappati al destino
infinito nell’infinito
giaciglio del martirio.

Nunca más! Nunca más!

Quante le grida
straziate e non udite
quelle carni uccise!

Anfiteatri del male
dove l’uomo non è uomo
dove il carnefice
ha l’aspetto di satana.

Come ogni genocidio
nascosto
e vigliaccamente coperto.

Quelle lacrime di sangue
sulle gote delle madri
trafitte dai dolori…

Dolori di doglie
spalmati sulle mani
come sinistri giocattoli
gettati in pasto all’orrore.

-Desaparecidos-

Orme nell’oceano
dai voli della morte
affogate nello stordimento.

Adagiati in un letto di sabbia
non un rumore
non un lamento
dagli abissi il silenzio.

Nunca más! Nunca más!

Le madri coraggio
in un girotondo urlano ancora
tutto il dolore e tutta la speranza…

@Patrizia Portoghese alias Pattyrose
Tutti i diritti riservati

Desaparecidos

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