(Foto di copertina-Paolo Pavan)
“La poesia è qualcosa, o qualcuno, che dentro di noi vuole disperatamente essere”, con questa citazione della grande poetessa russa Marina Cvetaeva voglio iniziare il mio percorso nella poetica di Veruska Vertuani. Veruska vuole disperatamente essere, protagonista assoluta nell’esprimere concetti dall’imbattibile deontolgia, dall’etico sociale all’amore. Ci si perde estasiati nella lettura, aggrappati alle dissonanze che diventano pane per il cervello e l’anima.
Frammenti di crisalide, il titolo che è già di per se è una poesia, racchiude il mondo poetico della poetessa, protesa alla ricerca delle identità passate, alla ricerca dei voli futuri.
‘Ti bacio i solchi
della vita,
la mia risata frizzante di tramontana
gonfia le lenzuola
della maturità
e le soffia via.’
La poesia ,La danza infinita, che apre la silloge e apre la scoperta di nuovi orizzonti poetici, metafore acquisite e celate nei ricami delle parole per giungere al traguardo della chiusa.
Mentre nella poesia, La canzone che ancora non c’è, si dischiudono i versi in un pentagramma che si fa bacio, abbraccio, chiave di violino.
‘Il Pentagramma.
Baciarti gli occhi,
rubarne il contorno
e soffiarlo sulle nuvole.
Le chiavi di violino.
Abbracciarti i pensieri,
assecondare il terremoto dei tuoi respiri.’
Il gioco di parole, come l’autrice stessa racconta è il fulcro dal quale nasce ogni sua lirica ed è Maestra di tale arte, come qualsiasi artista degno di questo nome fa nascere opere di straordinaria bellezza. Addentrandomi nella raccolta non posso fare a meno di anticipare il lontano ma vicino accostarsi della poetica di Veruska Vertuani all’ermetismo dei grandi del ‘900, sebbene sia convinta che ogni epoca faccia di un poeta un ‘essere’ a se stante.
‘Ascolto la pelle
crepitare nel bozzolo,
spogliarsi dei limiti,
respirare come anima.’
Dalla poesia , Inaspettatamente, nasce questa considerazione che non sfugge ai canoni ermetici, ma si impregna di luce , non oscura e chiusa, né di difficile interpretazione. Il sottintendere si respira e se ne comprende l’elaborazione che la poetessa ha voluto darne.
Scava dal suo interno Veruska e fa partecipi i lettori del suo continuo scoprirsi, tra versi dissonanti e metafore abbracciati alla sua indole ribelle, ma romantica.
Acquisisce il simbolismo, quel tanto che basta per scrivere poesia vera, energicamente vera. Rammenta verità e il sottolinearlo è solo ulteriore scoperta della bellezza evocativa dei suoi versi.
‘Ti amo e cado
-centellinata carne-
nella stanza più emarginata del paradosso.
Eccoti, scambiato di culla
col tuo passato.
Esiste il nonostante
perciò ti amo.’
Salvatore Quasimodo scriveva “La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio.” Ed è esattamente quello che penso ‘sfiorando’ i versi di Veruska.
Il suo diventa nostro, possiamo coglierne le sfumature e adattarle al nostro vissuto o a quel che resta della nostra vita. Per farne tesoro ed attingerne quando la nostra anima avesse bisogno di riflessione e incanto.
Veruska Vertuani coglie e trasmette, penetra avidamente le sue emozioni e sensazioni con una cura spasmodica dei termini, perfettamente inglobati in tutte le poesie della silloge. Perfetta l’analisi e la sintesi poetica per raggiungere l’apoteosi nelle sue liriche più conosciute e tant’è premiate in molti concorsi poetici.
Voglio ricordare alcuni versi della poesia ‘La casa intorno al vaso’ che di recente l’ha vista vincitrice del Concorso dell’Ass. Culturale LunaNera Ritratti di luna.
Ecco l’incipit, un vero capolavoro.
–Mi piace sentire la spina arrivare addosso
e non rifuggo la bonaccia che lecca via gli scampoli.
Ammiro l’equilibrio delle foglie a pelle d’acqua
ridotte in vaso da sentenze di acciaio
ecco perché t’ho fermato il petto e mi sono chinata
in cerchi concentrici, a intonare loro l’eutanasia.-
Posso concludere il mio viaggio, ringraziando Veruska, prima come amica e poi come poetessa, per la sublimità delle emozioni regalate.
Accogliamo il frutto della poesia di Veruska, un dono per lei stessa, per me e per tutti voi che la leggerete.
Patrizia Portoghese
Veruska Vertuani (dalla quarta di copertina-Foto di Pino Antonelli))
La raccolta sarà disponibile dai primi di gennaio 2016, nelle librerie autorizzate dalla casa Ed.LunaNera oppure potete scrivere alle mails nei contatti del mio blog.
Parte dei proventi saranno devoluti al Progetto G.A.I.A. dell’ospedale Meyer di Firenze, grazie.
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