La STORIA dovrebbe insegnare la sacralità della vita, gli stermini passati dovrebbero essere un monito, le vittime delle persecuzioni, tutte, simbolo di speranza perché certi fatti non accadano più… Purtroppo ancora oggi non è così. Se le parole servissero a guarire il mondo dal male, se il sacrificio di tanti fosse in cima ai pensieri di chi prende decisioni, forse avremmo un futuro senza odio… Un futuro d’amore, utopia.
Un fiume di parole
non basterebbe
per commemorare la sparizione.
-Desaparecidos-
Tragedia consumata
all’ombra delle mura
incastonate nella cattiveria.
Uomini e donne
bambini – nati per non morire –
Strappati al destino
infinito nell’infinito
giaciglio del martirio.
Nunca más! Nunca más!
Quante le grida
straziate e non udite
quelle carni uccise!
Anfiteatri del male
dove l’uomo non è uomo
dove il carnefice
ha l’aspetto di satana.
Come ogni genocidio
nascosto
e vigliaccamente coperto.
Quelle lacrime di sangue
sulle gote delle madri
trafitte dai dolori…
Dolori di doglie
spalmati sulle mani
come sinistri giocattoli
gettati in pasto all’orrore.
-Desaparecidos-
Orme nell’oceano
dai voli della morte
affogate nello stordimento.
Adagiati in un letto di sabbia
non un rumore
non un lamento
dagli abissi il silenzio.
Nunca más! Nunca más!
Le madri coraggio
in un girotondo urlano ancora
tutto il dolore e tutta la speranza…
Patrizia Portoghese
La poesia è edita nel libro ‘Universo Donna’
Desaparecida è anche l’umanità…
Bellissimi versi commoventi…
Un saluto ed un fiore………
❤