Decreto Legislativo luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23 Estensione alle donne del diritto di voto
Art. 1 Il diritto di voto è esteso alle donne
Nel 1793 venne scritto la “Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine” firmata da Olympe de Gouges che purtroppo le valse la ghigliottina, 154 dopo in Italia le donne poterono recarsi finalmente alle urne. Una prima volta che assunse una valenza ancor maggiore poiché avvenne in occasione del Referendum del 2 giugno 1946 in cui gli italiani furono chiamati a scegliere fra Monarchia e Repubblica.
Sulla carta però le donne, in Italia, potevano gia votare – solo per le amministrative – sin dal 1924. Benito Mussolini aveva loro riconosciuto il diritto di voto al fine di dimostrare che non temeva l’elettorato femminile ma fu solo un atto di pura demagogia, in quanto la dittatura aveva già deciso la proibizione di qualsiasi elezione per comuni e province, sostituendoli con i podestà ed i governatori.
Il diritto di voto alle donne fu introdotto nella legislazione internazionale nel 1948 quando le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. come stabilito dall’articolo 21
“1 Chiunque ha il diritto di prendere parte al governo del proprio paese, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti.
3 La volontà del popolo dovrà costituire la base dell’autorità di governo; questa sarà espressa mediante elezioni periodiche e genuine che si svolgeranno a suffragio universale e paritario e che saranno tenute mediante voto segreto o mediante procedure libere di voto equivalenti.”
Il suffragio femminile viene anche esplicitamente considerato un diritto sotto la Convenzione sull’Eliminazione di Ogni Forma di Discriminazione Contro le Donne, adottata dalle Nazioni Unite nel 1979.
Il 2 giugno del 1946 le donne votarono per il Referendum istituzionale e per le elezioni della Assemblea costituente. Sui banchi dell’Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC, nove del PCI, due del PSIUP ed una dell’Uomo qualunque.
Furono De Gasperi e Togliatti ha volere fortementeil diritto di voto per le donne. E questo malgrado le resistenze espresse dall’interno di entrambi gli schieramenti, riguardo all’immissione nella politica di una porzione di elettorato di cui si temeva il comportamento, in quanto giudicato sprovveduto e facilmente manovrabile.
La storia del pieno accesso delle donne ai diritti sanciti dalla costituzione iniziò il 1 febbraio 1945 ed è ancora lontana dalla parola fine.
Rossella Saltarella
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